L’effetto leva è un principio che divenne molto chiaro ad un amministratore di condominio il quale, nel corso di un gelido inverno, si ritrovò a dover risolvere un problema molto serio: la caldaia del suo palazzo non voleva più saperne di funzionare e gli inquilini, ormai vittime della morsa invernale, non facevano altro che lamentarsi e insultarlo per la sua inettitudine.
In realtà il povero amministratore le aveva provate davvero tutte, aveva chiamato tecnici e riparatori da ogni parte della città i quali però non seppero cavare un ragno dal buco.
Si era ormai rassegnato all’idea che la caldaia dovesse essere cambiata integralmente (un’ipotesi che gli faceva correre un brivido lungo la schiena, e non di freddo, se solo pensava a cosa gli avrebbero fatto passare i condomini alla proposta di una soluzione tanto dispendiosa) quando un suo amico gli parlò di un vecchio fuochista in pensione che abitava non distante da lì e che era noto per essere stato, a suo tempo, uno straordinario tecnico.
Non particolarmente fiducioso ma di certo disperato, il nostro amico decise di provare a giocare anche questa carta…
Dopo poche ore l’anziano signore arrivò al palazzo con la sua vecchia borsa degli attrezzi e si fece condurre alla caldaia capricciosa; giunto davanti alla macchina iniziò a osservarla attentamente senza tirar fuori un solo arnese, seguì con lo sguardo il percorso delle tubazioni, passò di locale in locale, si fece condurre nelle cantine così come nelle soffitte.
Il povero amministratore stava per perdere la pazienza quando il vecchio gli disse “Bene, mi riporti al seminterrato ”.
Giunto di fronte a una parete coperta di tubi e derivazioni estrasse un grosso martello dalla sua borsa e, come un chirurgo quando cerca il punto esatto dell’incisione, passò la punta del dito sulla superficie di uno di essi: ciò fatto vi sferrò un colpo secco e ben assestato, dopodiché ripose il martello.
Tornato alla caldaia, fece per accenderla e… si accese!
Dieci giorni più tardi l’amministratore ricevette la fattura per l’intervento e scoprì con sua amara sorpresa che l’importo era nettamente più alto di quanto si aspettasse: 500 euro!
Gli scrisse una lettera:
“Gent.mo signore, ho ricevuto il conto relativo al suo intervento tecnico presso il nostro condominio e devo dire che la richiesta mi ha colpito: sa, 500 euro per un colpo di martello non mi pare adeguato. Forse è il caso di chiarire.
Grazie, distinti saluti.”
Il fuochista rispose:
“Egr. dott., mi scuso per l’incompletezza della mia precedente comunicazione e rimedio immediatamente:
– costo per il colpo di martello: € 1,00
– sapere dove colpire con il martello: € 499,00
La ringrazio e le auguro buona giornata”
ella vita ci sono problemi spesso molto complessi, problemi che non riusciamo a risolvere con i metodi abituali.
L’eccezionale potenza ed efficienza dell’approccio sistemico stanno, fra l’altro, nella possibilità di individuare un punto nevralgico, un nodo sensibile sul quale intervenire con il minimo sforzo ottenendo un grande risultato: questo è l’effetto leva, uno dei grandi patrimoni di conoscenza di un pensatore sistemico.
Quante volte ti sarà capitato di insistere su qualcosa che non voleva saperne di andare nel verso giusto? E se lo avessi cercato altrove, il nodo ? O in un altro ‘quando’ ?
Pensa a un problema specifico all’interno della tua azienda o del tuo posto di lavoro: sei sicuro che la causa del ‘guasto ’ sia proprio lì dove si scatenano i suoi effetti o dove tu li osservi? E in famiglia? O nelle relazioni in genere? Nella tua vita personale?
Questi che ho citato sono tutti sistemi complessi e per la loro comprensione, o per la risoluzione degli inconvenienti che presentano, è assolutamente necessario un approccio sistemico: qualunque altro strumento sarà destinato a fallire o a ottenere risultati solamente temporanei… e questo di certo lo sai già!
Nel prossimo articolo ci occuperemo della complessità e di come capire quando essa richiede un intervento analitico e quando un intervento sistemico.