Lo sciopero indetto per la giornata di ieri dalla Federazione Nazionale della Stampa mi fornisce lo spunto per una breve riflessione, non tanto sul contenuto quanto sullo strumento, come abitudine di NEOREMA.
A chi come me cerca sempre la strada più efficace per comunicare (puntando se possibile al maggior numero di vantaggi “accessori” ) non sarà sfuggito che la situazione attuale nel nostro paese ha aspetti che la rendono unica sia dal punto di vista della storia della nazione che da quello del panorama internazionale; se così è, se cioè il contesto ed il “problema” sono nuovi, non può non saltare all’occhio dell’attento comunicatore che usare soluzioni “vecchie” rischia di non apportare nessun vantaggio o beneficio particolari, se non addirittura danni.
In questo caso lo sciopero è stato uno strumento inadeguato, inefficace, e privo di alcuna possibilità di lasciare traccia duratura: tra qualche ora non se ne parlerà più.
Perchè ?
Perchè mai come in questo caso sarebbe servito un linguaggio nuovo !
Immagina se i diversi quotidiani avessero deciso di uscire TUTTI con lo “stesso giornale“, la stessa Prima Pagina, gli stessi articoli (magari anche solo due pagine bianche o con una lista concordata delle grandi notizie che per effetto della legge contestata non sarebbero mai apparse sulla stampa), stesso layout, stesso font, stessi colori, stesse foto …insomma una fotocopia diversa SOLO nel nome della testata; avremmo probabilmente anche visto la gente PARTECIPARE e CONDIVIDERE (obiettivo di primo livello per una manifestazione, no ?) e spendere un simbolico euro per comprare il proprio giornale preferito, diverso dal concorrente ma con lo stesso diritto di fare informazione.
Così facendo inoltre si sarebbero ottenuti anche due benefici supplementari: misurare il consenso dei propri clienti/lettori (feedback) e limitare il danno economico di un giorno a tiratura zero e informazione zero (ecologia dell’azione)…
Ora (cosa più importante dal punto di vista della eco sull’evento, obiettivo di secondo livello): pensi che faccia più parlare, ad es. all’estero, l’ennesimo sciopero o un fronte davvero unito volto a creare un evento UNICO a livello mondiale ?? Quale il segnale più forte ??? Quale la denuncia più efficace?
Di certo è più complesso mettere d’accordo le diverse “esigenze” editoriali che partecipare ad uno sciopero, ma, almeno in questo caso, sono convinto che l’operazione doveva essere tentata.
Personalmente mi fermo a pensare a quanto la “memoria storica” ne avrebbe tratto vantaggio: finalmente una testimonianza tangibile e incancellabile da conservare a casa o da consultare in emeroteca.
La Comunicazione deve essere sensibile al contesto e deve stimolare a pensare fuori dagli schemi !