N.B.: Questo articolo è tratto dal precedente blog di Neorema Comunicazione.
“Conosco solo una libertà e questa è la libertà della mente” (A. de Saint Exupéry)
Come tutti sanno, giovedì 22 si è consumato un evento di importanza rilevante nella vita politica del nostro paese: l’ufficializzazione di una seria “spaccatura” all’interno del partito di maggioranza relativa.
Ciò che ne è seguito dal punto di vista dell’azione mediatica ha configurato l’ennesimo scempio informativo di cui purtroppo non è vittima (o artefice) solo la comunicazione politica.
Non intendiamo commentare le diverse opinioni né assumere posizioni politiche; tuttavia lo spregio dei basilari principi etici e delle norme deontologiche di chi deve informare (e quindi comunicare come già detto in altra occasione) non può lasciarci indifferenti.
Per questo motivo, ancora una volta, vogliamo ribadire il manifesto di Neorema per una Comunicazione Etica nella speranza che chi avesse la bontà di leggerlo possa riceverne stimolo a porsi domande consapevoli e cercare risposte coerenti e complete.
Non è facile, lo sappiamo, ma l’auspicio è che chi vorrà provarci possa farlo “autonomamente” e senza influenze esterne di sorta.
“LA COMUNICAZIONE ETICA RISPETTA I DIRITTI NATURALI DELL’INDIVIDUO E LI GARANTISCE IN EGUAL MISURA A CIASCUNO, PRESCINDENDO DA CONDIZIONI E CONTESTI.
IN PARTICOLARE DEVE FORNIRE IL MEDESIMO GRADO DI LIBERTÀ E CONOSCENZA AD OGNI PERSONA; RIFUGGE INOLTRE LA COMUNICAZIONE FINALIZZATA ALL’OTTENIMENTO DI UN VANTAGGIO UNILATERALE QUANDO ASSOCIATO A DANNO ALTRUI “