Lo spunto per questo articolo arriva dall’attuale dibattito che molti media ci propongono in merito alle modalità e alle regole che dovrebbero essere seguite dai mezzi di “Informazione politica” e da quelli di “Comunicazione politica”, sottolineando così sia implicitamente che esplicitamente la differenza o la “discontinuità” che esisterebbe tra i due.
A noi, ovviamente, interessa l’aspetto tecnico e strutturale delle argomentazioni e non quello politico.
Facciamo un esempio.
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Immagina la notizia seguente:
“Incidente ferroviario all’altezza dello snodo in località Vattelapesca alle ore 18.12 di ieri: due convogli locali per trasporto passeggeri locale si sono scontrati frontalmente. Il responsabile dei soccorsi, il sig. Mario Rossi, ha dichiarato: “Sono 12 i morti accertati ma le operazioni di soccorso non sono ancora terminate. A un primo esame pare che l’incidente possa essere imputabile a un guasto dei sistemi automatici di controllo della navigazione, ma il tutto deve essere verificato.”
Ora immagina la stessa notizia espressa in questo modo:
“Ennesima tragedia sulle ferrovie: uno scontro frontale in località Vattelapesca tra due treni con a bordo decine di pendolari ha causato, alla prima stima della solita tragica contabilità, già una dozzina di morti. L’inadeguatezza della tecnologia in dotazione alle ferrovie è la causa che i tecnici delle unità di soccorso stanno verificando ”
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Le due versioni forniscono medesime “informazioni” sullo stesso evento (località, numero di morti, causa presunta), ma qual è il messaggio che arriva ?
Possiamo dire che la seconda versione affermi qualcosa di non corrispondente al vero?
Non sono forse una “dozzina” i morti?
Non si presume forse un guasto tecnico ancora da verificare?
E sui treni locali, intorno alle 18, non ci sono forse pendolari in tutti i paesi del mondo?
Non è forse una tragedia che arriva dopo altre (“l’ ennesima“)?
Insomma, lo scopo di tutto ciò è abbastanza chiaro: la linea che separa “Informazione” e “Comunicazione” è davvero sottile e non potrebbe essere diversamente se pensiamo a cos’è la “Comunicazione” (leggi qui).
Questo è davvero un piccolo esempio (per altro non “spinto“): ma pensa a cosa si può ottenere utilizzando notizie vere “ristrutturate” attentamente (non prendiamo infatti neanche in considerazione la “creazione delle informazioni“, argomento troppo vasto da trattare in questo articolo ma purtroppo esistente).
Dobbiamo sempre ricordare che la comunicazione è FINALIZZATA mentre l’informazione, da un punto di vista teorico (e “teorico” è proprio il termine giusto…), non lo è, tranne l’ovvio e intrinseco fine di diffondere i dati.
Il vero vettore delle “informazioni” (con qualunque medium arrivino a noi) è sempre l’uomo e qualunque azione un individuo ponga in essere è sempre finalizzata, ne’, antropologicamente, potrebbe darsi altrimenti.
Diventa pertanto manipolatorio da parte di taluni disquisire sulla differenza tra i due concetti (“Informazione” e “Comunicazione”) a meno che non si consideri che il tutto sia… finalizzato.
Proprio come questo articolo.